Il Luogo I dintorni della Villa

Capo Vaticano

strapiombo sul mare Tirreno, proprio di fronte alle Isole Eolie e lo Stromboli, si erge imponente il promontorio noto col nome di Capo Vaticano che, a partire dall’ Appennino Calabrese, si estende fino al mare separando il Golfo di Santa Eufemia da quello di Gioia Tauro. Impossibile esimersi, nelle giornate limpide e soleggiate, dallo scrutare il mare dall’ alto del Belvedere situato nei pressi del faro di Capo Vaticano o non cedere al fascino di alcune delle spiagge più belle della costa tirrenica della Calabria; tuttavia le meraviglie naturalistiche di questo territorio sono altre e più nascoste e non resta che cercarle per godere pienamente di questa splendida terra: la Calabria.

Tropea

I reperti archeologici testimoniano la presenza d’insediamenti umani sin dal Paleolitico.Le antiche popolazioni, gli Enotri, i Morgeti e gli Itali, furono colonizzate dai Greci tra l’VIII e il VII sec. a.C..In seguito, saranno i Romani a occupare tutta la Calabria e, più tardi, con la fine dell’ Impero Romano, la regione sarà vittima di continue invasioni da parte dei Bizantini e dei Longobardi.Tropea, sotto sovranità bizantina per lungo tempo, fu enormemente influenzata da questa civiltà, erede di quella greca.Esempio di questa influenza fu il fatto che il rito bizantino rimase in uso e, i fedeli latini, costruirono addirittura una chiesa fuori la città, S. Maria dei Latini.Mentre in Calabria si susseguivano le dominazioni di diversi popoli ( i Normanni, gli Angioini, gli Aragonesi e gli Spagnoli), Tropea manteneva il proprio demanio.Nel corso della storia, ci furono diversi tentativi di vendita per infeudare Tropea, tutti falliti grazie alla forte opposizione della popolazione.Il terremoto del 1783 e le conseguenti epidemie, portarono la città verso una forte crisi economica mentre, durante il periodo Napoleonico, Tropea acquistò grande importanza dal punto di vista militare.Tropea è nota anche perchè diede i natali a Pasquale Galluppi (1770-1846), grande pensatore calabrese. Oggi giorno punta di diamante del turismo calabrese sia nei periodi estivi per il mare fantastico di questi luoghi sia nei periodi di bassa stagione con molti stranieri che arrivano a Tropea per scoprire le bellezze del luogo e della cucina calabrese.

Pizzo

Pizzo è una ridente cittadina di circa 9000 abitanti, con un sole e un mare splendidi ed una posizione incantevole, abbarbicata su di una rupe sporgente sul Mar Tirreno.Secondo la tradizione, sorse sulle rovine dell'antica Napitia, fondata da una colonia di Focesi, scampati all'eccidio di Troia ed ivi stabilitisi, attratti da questi ameni luoghi, su cui poi fiorì la Magna Grecia. Pizzo subì - nei secoli -le dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese.Nella 2^ metà del XV secolo, Ferdinando I° d'Aragona vi fece costruire il Castello, nel quale fu imprigionato e fucilato, il 13 ottobre 1815, Gioacchino Murat, re di Napoli, poi sepolto nella Chiesa Matrice di S.Giorgio Martire.Oggi, Pizzo è una moderna cittadina, luogo di villeggiatura rinomato per le sue spiagge, suggestive insenature ricche di scogli, per il suo mare limpido, il suo cielo azzurro, il suo pittoresco Centro Storico, con le case baciate dal sole, le stradine e la piazza caratteristica con il suo affaccio come la prua di una nave, adagiate come una cascata sulla roccia di tufo a specchio sul mare.Circondata da odorosi aracnceti, che in primavera diffondono nell'aria l'inebriante profumo della zagara, è conosciuta per la produzione dello "zibibbo", uva bianca dolcissima, di eccezionale gusto e sapore. L'antica pesca del tonno ha sviluppato una fiorente industria conserviera, che rende il "tonno sott'olio" di Pizzo noto ed apprezzato ovunque.Ottima anche la cucina, a base di pesce della zona e di pietanze tradizionali calabresi. Infine, famosi sono i gelati artigianali, che, rifacendosi ad una lunga tradizione, con il loro gusto squisito e la grande varietà di scelta, rendono particolarmente "dolce" a visitatori e turisti il soggiorno e la villeggiatura a Pizzo.